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Cashmere e seta

Il cashmere e seta

Il cashmere è una fibra tessile molto pregiata che si ottiene dal pelo della capra Hircus. La sua mano è molto morbida, vellutata e calda. La seta invece si ricava dal bozzolo dal baco Bombyx Mori. Unendo questi due materiali si ottiene un filo molto pregiato che somma le qualità di queste due fibre. È ideale per l’intimo, dove oltre alla morbidezza serve la resistenza al lavaggio, vista la frequenza con cui si cambiano i capi intimi.

capre del cashmere(Capre Hircus)

Le origini

Il nome deriva dalla regione del KASHMIR, oggi divisa tra Cina, Pakistan e India. Questa fibra, un tempo era usata dai pastori degli altipiani asiatici per rivestire l’interno delle tende e come drappi da indossare per ripararsi dal freddo. Nonostante si narri che il cashmere fosse noto fin dai tempi dell’impero romano, è solo verso il 1800 che inizia una diffusione in grande scala grazie alle compagnie inglesi e francesi che iniziano ad importarlo in Europa.

cashmere(Kasmir)

Le doti del cashmere

Le straordinarie doti di questa fibra, derivano dal clima estremo dove vivono le capre Hircus; (in inverno si arriva ai – 30° e oltre).  Per ripararsi da questi rigori, le capre sviluppano un sotto pelo molto fitto e morbido, detto duvet. Il segreto del cashmere sta proprio nella finezza delle fibre, (11-14 micron), che sono ben più fini di quelle della già ottima lana Merino, (24 micron). Vista la densità del duvet, la naturale camera d’aria interna, tipica di tutte le fibre laniere, è amplificata e crea un perfetto isolamento dal freddo. La finezza delle fibre fanno in modo che il cashmere sia ben tollerato dalla pelle; infatti, essendo sottili sono anche molto flessibili e morbide e quindi non irritano e non danno allergie.

cashmere(Fibra di cashmere)

La produzione

Il cashmere,  si “preleva” dalle capre Hircus in primavera, non appena il clima è più mite ed inizia la muta, che favorisce questa operazione. Grazie ad un apposito pettine che ha denti molto sottili e fitti, gli animali vengono pettinati nella zona della pancia e del sottogola, dove il duvet è più folto e morbido. Questo processo, è molto rispettoso e non invasivo nei confronti degli animali e dà modo di ottenere circa 150/200 gr. di cashmere di prima qualità da ogni capra. Poi si procede con la divisione delle fibre in base alla lunghezza e colore. Le fibre più lunghe e più chiare sono le più pregiate in quanto sono molto morbide e facili da tingere. L’esigua produzione e la selezione a cui il materiale è sottoposto, spiegano perché il cashmere abbia un prezzo così elevato.

cashmere(Pettinatura)

 

Il filo di Cashmere

L’Italia è il primo paese al mondo per la trasformazione della fibra in filato e poi in tessuto. Infatti le aziende più importanti che lavorano questo materiale sono ubicate in Piemonte, nella zone del Biellese e della Valsesia. Qui, le fibre di qualità superiore (quelle più lunghe e più chiare), vengono lavorate, filate, tinte e tessute. Grazie alle acque pure dei torrenti Sesia e Cervo il prodotto finale raggiunge un’eccellenza unica ed inimitabile.

torrente cervo(torrente Cervo)

La seta

Per far sì che il cashmere sia idoneo alla produzione di intimo, è aggiunta della seta in misura del 30%. In questo modo il filato è più resistente e idoneo per la tessitura con le macchine circolari. Con la seta il tessuto resta molto morbido ma è più resistente all’usura. La resa ai frequenti lavaggi a cui l’intimo è sottoposto, ne beneficia in modo significativo.

seta(Seta)

Capi in cashmere e seta

Giro collo m/m

Collo a v m/m

Giro collo m/l 

Collo a V m/l 

Mutanda lunga

Altro sul cashmere

Wikipedia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Lana e cotone

La lana e cotone

La lana e cotone nasce dall’unione di due tessuti, uno di lana all’esterno e uno di cotone all’interno, legati tra loro con un filo di Nylon. Lo scopo di questo materiale è quello di isolare la pelle dalla lana. Infatti, con il cotone sulla pelle, si evita ogni tipo di allergia o irritazione.

 lana e cotone(Pecore Merino)

 lana e cotone(Cotone)

La tessitura

Questo tessuto è fatto su delle macchine circolari per maglieria, che grazie a specifiche regolazioni, lavorano i due materiali allo stesso tempo. Gli aghi del piatto, (orizzontali), creano il jersey di cotone; in questo caso usiamo un cotone non mercerizzato a mano morbida. Gli aghi del cilindro (verticali), fanno il jersey di lana che resta all’esterno. I due tessuti sono legati insieme in maglia inglese con un filo di Nylon molto sottile.

machina circolare per lana e cotone(Macchina circolare)

In questo modo, la lana isola dal freddo esterno, mentre il cotone a contatto con la pelle evita ogni tipo di noia mentre il Nylon di legatura resta tra i due strati. La fase di tintoria rende uniformi i diversi ritiri delle due fibre, in più viene dato l’ammorbidente con un bagno specifico. Come ultima fase c’è lo stiro a vapore, poi il tessuto viene piegato a strati  (in falda) e fatto riposare per alcune settimane. Questo fa sì che i due materiali perdano le tensioni di tessitura, a vantaggio della stabilità. Non ci sono problemi al lavaggio e grazie al cotone, i capi sono morbidi ma duraturi.

Le doti

Questo tessuto è fatto per chi è allergico alla lana ma vuole un capo che lo ripari dal freddo. Infatti il cotone non mercerizzato che è all’interno, è piacevole e morbido, in più evita irritazioni a chi ha la pelle sensibile. La sua naturale peluria dà tepore e grazie alle sue qualità igroscopiche, assorbe il sudore e tiene il corpo asciutto. Questo tipo di cotone dà confort e fa dimenticare che all’esterno ci sia la lana che grazie alle sue doti naturali isola dal freddo in modo perfetto. Il tutto senza allergie!

La cura

I capi di lana e cotone, sono molto più resistenti all’usura ed ai lavaggi se messi a confronto con dei prodotti in lana. Questo perché il cotone all’interno rende la lana più stabile. In più, il filo di Nylon che si trova tra i due strati, dà ancora più forza al tessuto e mette al riparo la lana dal ritiro e dall’infeltrimento. Si consiglia il lavaggio a mano, ma è ben tollerato anche il lavaggio in lavatrice nei delicati.

La lana e cotone, sopporta abbastanza bene una leggera centrifuga senza infeltrire e senza deformarsi. È bene mettere gli indumenti in un apposito sacco per lavatrice, oppure in una federa; in questo modo si allunga la vita dei capi. Un buon detersivo liquido eviterà la formazione di buchi sulla lana e un buon ammorbidente completerà l’opera!

lana e cotone(Sacco per lavatrice)

Capi in lana e cotone

Canotta s/l 

Giro collo m/m 

Collo a V m/m 

Giro collo m/l 

Collo a V m/l 

Mutanda lunga

Altre risorse

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Lana e seta

La lana e seta

La lana e seta nasce per rendere ancora più soffice e resistente la già ottima lana Merino. La seta è aggiunta in percentuali che variano dal 20 al 30%, (nel nostro caso è il 20%). Le due fibre sono mischiate con molta cura prima della filatura, per avere la giusta proporzione tra i due materiali. Poi, si procede con la  filatura e torcitura nel titolo voluto.

pecore merino per la produzione della lana e seta

lana e seta

Perché mischiare le due fibre?

Lo scopo è quello di migliorare la mano e la resistenza della lana Merino. Infatti, la parte serica deve essere aggiunta in dosi ridotte. Questo la rende ancora più morbida e più piacevole sulla pelle, dato che la flessibilità delle fibre cresce e quindi si riducono le allergie e irritazioni. Un altro plus è la resistenza all’usura ed il minor infeltrimento. Anche in fase di filatura, la seta dà dei benefici: il filo è più regolare, la resistenza è di gran lunga superiore ed i titoli sono più sottili di quelli che si possono avere con la sola lana Merino.

lana e seta

I pro della lana e seta

La seta, è una fibra che non si ritira, quindi aiuta in modo significativo la stabilità dimensionale del capo. Il lavaggio è più semplice ed i rischi di infeltrimento e di ritiro sono inferiori. Tutte le qualità della Merino, isolamento, leggerezza, igroscopicità e morbidezza sono amplificate dalla seta; infatti in natura, queste fibre servono per proteggere l’animale dagli agenti atmosferici esterni. Possiamo quindi affermare, che la miscela di questi due materiali sia il miglior prodotto in termini di qualità e prezzo.

Attenzione!

Percentuali seriche superiori a quelle indicate, non sono un buon segno, ma sono un indice di bassa qualità della lana e quindi paradossalmente di un prodotto di qualità più scadente. Infatti, tanto più bassa è la percentuale di seta, tanto più elevata è la qualità della lana; ricordiamo che è la lana a dare la mano soffice al tessuto, in quanto è la fibra predominante; la seta che viene aggiunta, serve per far raggiungere l’eccellenza al prodotto.

Capi in lana e seta

Canotta s/s 

Canotta s/l

Giro collo m/m lana e seta

Collo a V m/m 

Giro collo m/l

Collo a V m/l 

Mutanda Lunga

Altre risorse

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Lana Merino

La lana Merino – Storia

Le origini della lana Merino sono dubbie, ma si pensa che siano legate alla dinastia dei Merinidi, che governò il Marocco e che invase più volte la Penisola Iberica. La pecora Merino, deriva da una razza allevata in Spagna nel XII secolo la quale ne ebbe l’esclusiva fino al XVII secolo. All’inizio del XVIII secolo, dopo un lascito tra i rispettivi sovrani, la Francia fu il primo paese ad avere il permesso per allevarle. Nei primi anni del 1800, la pecora Merino fu portata in Australia, dove trovò un habitat ideale grazie ai vasti pascoli ed al clima  Dopo la II guerra mondiale la produzione di tessuti in lana Merino inizia la sua crescita; uno dei motivi, fu anche l’esigenza del clero di avere abiti da usare in tutte le stagioni.

mura merinidi(Mura Merinidi di Ceuta – Marocco)

Le doti

La Merino, è una razza amata per il suo vello, da cui si ricava una fibra di prima qualità. Questa lana è molto morbida e il suo pelo è più sottile rispetto al pelo di una lana normale. Infatti, con un diametro sotto ai 20 micron (milionesimo di metro), le sue fibre si flettono a contatto con la pelle. I capi sono elastici e si adattano alle movenze del corpo. Gli indumenti sono gradevoli al tatto e riducono le irritazioni e le allergie. I capi in lana Merino, sono molto resistenti, leggeri e si usano senza problemi anche col caldo. Questa fibra è igroscopica, assorbe ed espelle fino al 35% del suo peso in acqua, senza dare quel senso di umido; inoltre lascia passare l’aria; ecco perché è ideale anche nei mesi più caldi. Perfetta per alcuni sport, come ad esempio l’alpinismo.

 

“Veste di lana, tien la pelle sana.”

(Proverbio)

Struttura di un filo di lana merino

La lana Merino è anti odore, grazie alla sua struttura a squame. La figura che segue è stata fatta al microscopio, i peli di questo animale sono più sottili di un capello umano. Il primo strato è una membrana idrofoba, sotto questa membrana si trova il secondo strato, detta cuticola. All’interno della cuticola si trova la maggior parte della fibra, il 90%, detto cortice. Proprio per questa morfologia, i batteri che causano i cattivi odori, vanno altrove. I batteri per prolificare hanno bisogno di una superficie liscia. Meno batteri, meno cattivi odori, meno lavaggi, più cura per l’ambiente! Ecco perché non serve lavare spesso un capo in lana merino.

 

(Fibra Merino al microscopio)

lana merino(Filo di Fibra lana Merino)

La produzione

La produzione è priva di sprechi. Da 1 kg di lana si ottiene 1 Kg di fibra e da ogni pecora Merino si ricavano fino a 10 kg di lana. Si calcola che quasi la metà della produzione arrivi dall’Australia; la Nuova Zelanda invece, è il paese dove le pecore Merino sono di gran lunga più numerose degli abitanti: ce ne sono infatti 27,6 milioni (2016), a fronte di 5 milioni e mezzo di persone. La lana Merino australiana è raccolta in balle e venduta in aste pubbliche, dove ci sono compratori da tutto il mondo. I lanifici del nostro paese, sono tra i maggiori acquirenti e di solito a loro sono riservate le partite più pregiate. Le migliori aziende che lavorano la materia prima in filato e poi in tessuto sono in Italia, nella zona del biellese e della Valsesia.

lana merino(Pecore Merino in Nuova Zelanda)

filatura(Lanifici in Valsesia)

Un aneddoto

A volte capita che una pecora si perda nelle vastità dei pascoli in cui vive. Questa che narriamo è una storia vera. Chris, è il nome della pecora merino che per anni ha vagato lontano dal suo gregge, senza più contatti con l’uomo. Durante il mese di settembre del 2015, Chris fu visto nelle campagne vicino a Canberra, la capitale dell’Australia; era ricoperta di lana in modo scioccante. La sua tosatura, ha infatti prodotto oltre 40 Kg. di lana, un vero e proprio primato! Una pecora va tosata almeno una volta all’anno ed in media può dare 10 kg. di lana. Con questi dati si può ben pensare come un vello così massiccio sia stato un evento da record. Chris è morta di vecchiaia nell’ottobre 2019.

(Chris prima e dopo)

Prodotti in lana Merino

Canotta s/s

Canotta s/l

Giro collo m/m

Collo a V m/m

Giro collo m/l

Collo a V m/l

Mutanda Lunga

Altro

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Mercerizzo

Il mercerizzo – la tecnica

Il mercerizzo fu ideato nel 1851 dal chimico inglese John Mercer (da cui deriva il nome). In seguito fu poi messo a punto da un altro chimico, H. A. Howe. La fase di mercerizzo delle matasse di cotone, si fa con un bagno di soda caustica a bassa temperatura (10°C) ad una densità di 30° Baumè. Il tessuto di cotone è posto in tensione su appositi rulli, per far sì che non si ritiri e prenda luminosità. La soda caustica, dopo essere sciolta nell’acqua, cambia la struttura del filo e si ha così una mano migliore. Questa fase dura poco, da 1 a 3 minuti; in seguito, grazie a dei rulli, si passa alla fase di strizzatura. La fase finale, consiste in un bagno di soluzione acida per togliere gli eccessi di soda caustica; una volta strizzato il tessuto si passa alla stiratura in calandra.

mercerizzo(John Mercer)

Altri pregi

Il mercerizzo dà più stabilità in fase di lavaggio e ne aumenta la resistenza allo strappo. Infatti, le fibre a contatto con la soda caustica passano dall’essere piatte al divenire di forma circolare. In questo modo, riflettono la luce e danno al cotone un effetto perlato. Ne deriva un tessuto più forte, più liscio e più lucido del cotone normale. La fibra così trattata è usata anche per capi eleganti, come le camicie o la biancheria per la casa; ad esempio le lenzuola o le coperte di grande pregio. Il mercerizzo, può essere fatto solo su filati o tessuti di cotone che abbiano subito il candeggio; non è invece possibile col il fiocco greggio, poiché deve prima essere trattato con la gasatura.

(Soda caustica)

mercerizzo(Processo di mercerizzo)

Vantaggi del mercerizzo

  • Le fibre sono più compatte, uniformi e regolari, anche in fase di tessitura si ha una migliore resa.
  • Calo dei pori più grandi e maggior resistenza della fibra.
  • Aumento del numero di micro pori; in questo modo il corpo traspira e rimane fresco ed asciutto.
  • La struttura della fibra è allineata; si ha una maggiore elasticità e resistenza.
  • Maggior luce del tessuto.
  • I prodotti in cotone mercerizzato, sono antibatterici ed anallergici
  • Al tatto la fibra trattata è più setosa rispetto al normale cotone.
  • I tessuti non si ritirano dopo il lavaggio

Solo i migliori cotoni

Il mercerizzo è nato per le fibre di cotone, ma non tutte le varietà sono adatte per essere trattate. Le materie prime a fibra lunga, come il cotone egiziano Makò, o il Sea – Island dei Caraibi arrivano ad un elevato grado di luce, che è il pregio principale. L’unica pecca è il costo, ecco perché questo processo viene fatto solo su fibre di cotone di alta qualità.

cotone(Cotone Makò)

cotone(Cotone Sea – Island)

Mercerizzo – Alcuni prodotti

Canotta s/s – filo di Scozia

Giro collo m/m – filo di Scozia

Pigiama – filo di Scozia

Altre risorse

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Filo di scozia

Il filo di Scozia – la storia

Il nome originale del filo di Scozia è Lisle Cotton Yarn, viene fatto con le migliori qualità di cotone Makò e nobilitato con due cicli di mercerizzo. Il Filo di Scozia nasce vicino alla zona centro-occidentale delle Lowlands scozzesi, in una fabbrica di filati di nome Coats. Fin dalla seconda metà del 1800, questo filato era noto come la miglior qualità prodotta dalla Coats e prese il nome dalla terra di origine “Scottish crochet thread”.

 pianta del cotone con cui si ottiene il filo di scozia(Cotone Makò)

lowlands(Lowlands scozzesi)

Le origini del filo di Scozia

Il cotone Makò, si produce nell’alto Egitto, lungo il Nilo. La sua fibra è lunga tra i 30 mm e i 34 mm; di solito è destinato alla produzione di filati e tessuti di cotone di grande qualità e pregio. Il nome Makò, deriva dall’omonima località egiziana. A dire il vero, nel 1820 il francese Louis Alexis Jumel, lo scoprì nel giardino di Mello Bey, governatore egiziano, che ne importò alcune piante dall’Etiopia. In breve tempo il filo di Scozia si diffuse in tutto il mondo.

Il fiocco ha un tipico colore rosato e come già detto, la fibra varia da 3,1 a 3,4 cm; inoltre, la finezza è pari a 12-14 micron (milionesimi di metro) che lo rende molto soffice e gradevole sulla pelle. Ci sono molte varianti di Makò a fibra lunga (long stape); Giza 86, Giza 89 e Giza 90. Oltre a queste qualità già molto pregiate, ci sono delle varietà ancora migliori (extra long stape) che hanno fibre più lunghe di 33 mm. Nello specifico, in questa super varietà ci sono: Giza 45, Giza 70, Giza 87 e Giza 88. Queste qualità sono destinate alla produzione di filo di Scozia molto fine; in particolare il Giza 45 è l’eccellenza dell’eccellenza dato che possiede una mano straordinariamente soffice e setosa.

 piantagione di cotone(Egitto – Coltivazione del cotone Giza 45)

Le qualità del filo di Scozia

Grazie alle sue fibre lunghe ed al clima dove cresce, questo cotone è molto lucente e fresco ed ha una mano secca. È possibile filarlo in titoli molto sottili che sono di solito doppi ritorti, ovvero il filo è formato a sua volta da due capi con torsioni contrarie. Si ottiene così, un filo molto forte e sottile e cosa molto importante, con una torsione finale quasi neutra. Questo fa sì di avere dei tessuti a maglia molto stabili, esenti da fenomeni di torsione o barrature dovute all’irregolarità della fibra, che sono il difetto tipico dei cotoni di bassa qualità. Il filo di Scozia è lucente, fresco e molto resistente all’usura ed ai lavaggi. Si usa per i tessuti da camiceria e per fare capi di intimo di alta qualità.

 filo di scozia(Filatura del cotone)

Il filo di Scozia è tra i pochi cotoni che può subire il mercerizzo che lo rende ancora più pregiato e fresco. Grazie a questo passaggio, le fibre si distendono in modo perfetto e migliora la capacità igroscopica; inoltre la tintura risulta più agevole e solida.

Alcuni prodotti

Canotta s/s  – Filo di Scozia

Canotta s/l

Giro collo s/m 

Collo a V s/m

Collo a V m/m 

Slip

Pigiama

Altre risorse

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Seta

L’organzino di seta

La parola organzino nasce da Organzi, il nome medioevale della città di Urgenč nel Turkestan, dove un tempo c’era un noto mercato della seta. Oggi si riferisce ad un filato, fatto da due o più fili di seta con torsione a destra, uniti e torti con torsione a sinistra con quattro giri al cm.

città di Urgenc(Città antica di Urgenč – attuale Uzbekistan)

struttura del filato di seta

La seta è una fibra proteica fatta da fibroina e sericina con cui si fanno tessuti di pregio. Si ricava dal bozzolo dei bachi da seta, della specie Bombyx Mori. Muovendo la testa attorno al suo corpo, il baco lavora la bava per fare un involucro, detto bozzolo, che lo ripara durante la metamorfosi in farfalla. Si tratta di un filo continuo, lungo da poche centinaia di metri fino a tre km, avvolto in 20-30 strati.

baco da seta(Baco da seta)

Origini

L’arte della sericoltura ovvero la coltura del baco Bombyx Mori, è stata ben celata dagli imperatori della Cina, dove iniziò verso il 3.000 a.C. In quell’epoca, tutta la seta era usata per fare le vesti degli imperatori cinesi e delle classi più ricche e divenne subito sinonimo di lusso. Nonostante il tentativo di conservare il monopolio della produzione, col tempo questa pratica arrivò anche in altri Paesi orientali.

Nel 550 d.C. la coltura del baco da seta si diffuse in Europa, rendendo l’Italia uno degli attori di spicco. Nel XII secolo le città di Catanzaro, Palermo e Messina erano famose per i loro tessuti fatti in questa pregiata fibra. La produzione italiana iniziò il suo declino sotto il regime fascista, che era intento nelle opere di bonifica e di riconversione delle colture. L’avvento della seconda guerra mondiale ne sancì in modo definitivo la fine.

seta(Imperatore cinese)

mussolini(Regime fascista – Nuove politiche agricole)

Come si ottiene?

I fili di seta si ricavano dai bozzoli, ma non tutta la bava può essere usata. Infatti per prima cosa, bisogna togliere la sericina che è una sostanza gommosa che si trova all’esterno della fibra. Alla fine del ciclo, da 10 kg di bozzoli si ricava circa 1 kg di seta.

Il Ciclo

Dopo la raccolta, viene tolta la parte esterna e viene fatto un bagno di vapore per circa un ora; poi i si mettono i bozzoli  in acqua calda per eliminare la sericina che tiene unito il bozzolo. A questo punto, il filo dello strato intermedio (il più utile e prezioso) può essere liberato (dipanato). In base alla quantità di sericina rimossa, si hanno due risultati: la seta cotta che non ha più sericina e la seta souplè che ne contiene solo una piccola parte.

  bozzoli di seta(Bozzoli di seta)

Le doti della seta

La seta è leggera, morbida, elegante, sottile, elastica e resistente allo strappo. Tra tutte, la lucentezza è la qualità più amata di questa preziosa fibra naturale. Questa è tanto maggiore quanto più è pulita la superficie del filo e quanto più rotonda è la sua sezione. È fresca in estate e calda in inverno; infatti come la lana, anche se più sottile, è molto isolante. Ha qualità coibenti (cattiva conduttrice di calore) e può assorbire l’umidità per un terzo del suo peso. Per questo motivo è adatta nei climi caldi e umidi.

Uso

La seta, è usata per l’abbigliamento, come cravatte, camicie e foulard; nel nostro caso per fare intimo di lusso. Si usa anche per gli arredi, dove si fanno tende e tappezzerie. Ad esempio, il rivestimento dei palchi e delle pareti del Teatro alla Scala di Milano sono fatti in questa fibra. Anche le vesti sacre e liturgiche sono fatte in questa preziosa fibra.

Capi in seta

Canotta a s/l 

Giro collo a m/m 

Collo a V a m/m 

Slip

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Sicurezza

La sicurezza

Per la sicurezza della vostra privacy e delle vostre transazioni, il sito Visconti di Angera, supporta connessioni protette crittografate HTTPS.

connessione in sicurezza

Per noi è molto importante garantire la massima sicurezza ai nostri visitatori e clienti. Oggi la tecnologia rende tutto più semplice, ma bisogna proteggersi dai soliti  “furbi”! Ecco che entra in gioco la connessione protetta, che mette al sicuro i vostri dati. Fare acquisti o lasciare il proprio indirizzo e telefono non è più un problema. Dato che non lasciamo nulla al caso, sotto un certo punto di vista, anche questo non trascurabile dettaglio è sinonimo di qualità!

Cos’è l’SSL ?

Il Secure Sockets Layer (SSL) e il suo successore, Transport Layer Security (TLS), sono protocolli standard che servono a proteggere le comunicazioni via Internet.

le vie della sicurezza

SSL e TLS fanno uso della crittografica a chiave pubblica per garantire agli utenti finali l’identità di un server Web e rendere private tutte le interazioni tra utenti finali e server Web. Questi protocolli sono per lo più usati per garantire la sicurezza dei dati sensibili che gli utenti finali inviano ai server Web, come password o numeri di carte di credito. SSL e TLS hanno bisogno che i server Web siano dotati di un Certificato digitale (o SSL), ma è meglio se rilasciato da una Certification Authority. La comunicazione iniziale tra un utente finale e un server web è denominata “handshake SSL”.

connessioni in sicurezza

Durante questa connessione il server Web invia il proprio certificato digitale al browser che verifica la validità del certificato e la legittimità del server Web. Se il tutto è regolare, si stabilisce una connessione sicura tra le parti. La presenza di https:// in un link o nella barra degli indirizzi di un browser sta a indicare l’uso del protocollo SSL/TLS e quindi una connessione sicura. I termini TLS e SSL sono spesso usati come sinonimi.

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